Il dominio di un sito è da dove parte tutto, e non si può non trascurarlo nell’analisi ai fini SEO del sito stesso, ma soprattutto per la sua SERP.
La Domain Authority o autorità del dominio è una metrica che ci serve a capire tanto rispetto al dominio del sito:
- quanto è “anziano” (cosa positiva)
- la sua buona reputazione
- e quanto NON è considerato indesiderato o spam
Questi valori insieme formano l’Authority Score, un punteggio formato da diversi parametri che su Semrush vengono ben spiegati. Vedi “Cos’è l’Authority Score?”
Il suo valore può variare da 1 (talvolta anche 0,x) a 100, e ovviamente quanto più è alto e meglio è, e si avvicina ad un sito con una buona reputazione.
Non mirate al 100, perché è impossibile, ma se lavorerete bene sarete premiati a sufficienza.
Come fare per trovare l’Authority Score
Un’indicazione la può dare questo sito, che serve anche a monitorarne il valore: Hrefs. Qui vi mostrerà anche graficamente il risultato per avere un’idea di come state andando.
Oppure Ubersuggest, che dà un’indicazione e un’analisi più ampia (anche se limitata nella versione gratuita) dei backlink che riceve il tuo sito.
Ma a cosa serve tecnicamente avere un buon punteggio?
A molto a dire il vero, è una metrica che ci dà autorevolezza, appunto, nei confronti degli altri concorrenti, rispetto allo stesso risultato nella SERP.
Esempio: se io pubblico un articolo di cronaca su un sito con authority 10 non balzerà sicuramente nei risultati di ricerca rispetto allo “stesso” articolo (si fa per dire, si sa che non devono essere uguali per non essere penalizzati) pubblicato da un sito con DA 90 (esempio il corriere.it ha DA 91).
Ma come fare per aumentarla?
Innanzitutto mai aspettarsi risultati immediati perché non è matematica.
1.I backlink
In primo luogo hanno valore i backlink, link cioè ricevuti da siti con una DA pari o superiore (ma anche i link di DA inferiore contano). Purché siano spontanei, coerenti, non acquistati insomma.
2. Link interni o esterni
In secondo luogo anche una buona rete di link interni o link esterni (con una bassa frequenza di rimbalzo) favorisce l’esperienza utente ed è cosa che Google tiene da conto. Attenzione però a non riempire le pagine di link esterni, pratica desueta, e soprattutto a non creare una pagina “link utili o link affiliati”, anche questa pratica desueta che viene vista male da Google.
3. Scrivi per l’utente
Terza e non ultima: scrivere per l’utente e non per Google, fornirgli veramente contenuti di valore che gli permettano di crescere, che siano utili e che gli permettano di soffermarsi sulle tue pagine, è una metrica premiante per tutto. Avrai avuto il successo del tuo progetto, quale che siano i tuoi obiettivi di marketing, e avrai fatto del bene per le metriche future che ti permetteranno di continuare ad esserci.
4. Social media score
Quarta: anche il social media score compone la metrica del DA, e se ci sono back link di ritorno dai social è cosa ben vista, molto semplicemente perché significa che il tuo contenuto ha avuto utilità e successo per gli utenti.
Non mi resta che augurarti buon lavoro, ti lascio altri due link di approfondimento che possono darti ulteriori spunti:
