ciao Laura,
noi ci conosciamo da anni, ma per chi non ti conosce vai, spara il tuo slogan, qual è la professione che ti definisce?
Ciao omonima! Sono talmente noiosa da non avere uno slogan, in ogni caso: mi occupo di disegnare l’identità visiva di un Brand e di portare i business offline, online, attraverso la progettazione di siti web ed ecommerce efficaci e intuitivi.
Da dove è nata l’idea dell’Unicorno per il tuo brand e perché?
L’idea dell’unicorno è di almeno 13 anni fa. Volevo che il logo contenesse un pittogramma, ma non sapevo quale. Quindi ho letteralmente sfogliato dall’inizio alla fine il Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte di James Hall (ho una formazione umanistica e anche se non ne ho fatto il mio lavoro sulla carta sono una Restauratrice di opere d’arte), fino ad arrivare alla figura dell’unicorno.
L’unicorno è un simbolo religioso e pagano di purezza femminile. È anche l’allegoria dei cinque sensi e per questo si sposa bene con i servizi di Brand Identity che offro: quando progetto una Brand Identity costruisco la percezione di un marchio partendo proprio dai cinque sensi. Il nome tradotto in giapponese è dovuto invece al fatto che amo viaggiare (anche se purtroppo non sono mai stata in Giappone!).
Racconta come sei arrivata a fare la tua professione da freelance: scelta, necessità? E come hai iniziato?
Un po’ entrambe le cose: quando ho iniziato 12 anni fa, per un motivo o per un altro, non ho mai trovato un’azienda che mi proponesse il fatidico posto fisso. Quindi a una certa, stanca, ho deciso di aprire partita IVA. Non è stata una forzatura, ma una necessità che ho accolto con entusiasmo, perché mi ha permesso di lavorare con agenzie, freelance, scuole.
Ho iniziato collaborando per circa 6 anni con un’agenzia per qualche giorno a settimana, fino a quando, raggiunto un parco clienti personale sufficiente, ho deciso di chiudere la collaborazione con l’agenzia per seguire totalmente i miei clienti.
Domanda che viene spesso fatta a noi professioniste, e crescendo abbiamo anche imparato che si è sempre pronti a cambiare idea, ma in linea di massima, pro e contro dell’essere freelance, ti faresti assumere?
Per me il pro assoluto dell’essere freelance è che posso organizzare i miei tempi come voglio. Voglio iniziare a lavorare al mattino alle 10:00 e finire alle 19:00? Posso farlo. Voglio lavorare 6 ore al giorno? Posso farlo. Voglio andare 2 settimane da qualche parte all’estero (in vacanza o continuando a lavorare)? Posso farlo.
I contro sono la totale mancanza di tutele: pago le tasse come un qualsiasi dipendente eppure non capisco perché non abbia ferie o malattia pagate, o debba sottoscrivere una pensione integrativa perché quella che ho non basta. Solo in Italia.
Sul posto da dipendente vado controcorrente rispetto a quello che leggo online: io mi farei assumere, eccome. Non sono mai stata dipendente in agenzia, ed è un’esperienza che mi piacerebbe fare. Il problema è che gli stipendi sono talmente bassi che mi conviene rimanere una partita iva.
Vivi e lavori da Mantova, ma se potessi schioccare le dita, da dove lavoreresti e vivresti e perché?
In Grecia, a Ios, una piccola isola delle Cicladi a nord di Santorini. È il mio posto del cuore, la cosa che più si avvicina alla concezione di “casa”. Non ho mai sperimentato, come a Ios, un collegamento così vivo e tangibile con gli elementi: c’è il mare, il Meltemi (un vento tipico delle Cicladi), il cielo con un sole che al tramonto regala colori e sfumature che ritrovo solo lì, la terra arida e pianeggiante. Non esiste luogo al mondo che mi renda più serena, in pace e in equilibrio come Ios.
Qual è il tuo cliente ideale? Ne hai incontrati durante la tua vita lavorativa?
Mi piace lavorare con altri freelance e con piccole aziende. Il mio cliente tipo è quello che ha chiaro dove vuole arrivare con la sua attività ma non ha gli strumenti o le conoscenze necessarie per affrontare il mondo digitale. Io lo affianco nel portare il suo brand da offline a online, in una fase che è cruciale e trasformativa (per il suo brand, ma anche per lui!).
In questi anni ho lavorato per tante realtà diverse e non ho un vero e proprio cliente ideale, mi innamoro più dei progetti. Posso dirti che ora come ora, se potessi scegliere, mi piacerebbe lavorare con un brand che si occupa di beauty e make up.
L’insegnamento fa parte della tua vita, ed hai persino insegnato in NABA come me (notissima Accademia di Belle Arti di Milano, privata parificata). Tutto questo cozza un po’ con il tuo carattere introverso, o come hai specificato in una diretta (link) sei introversa ma in passato sei stata anche timida. Come hai superato questo ostacolo e che cosa ti ha portato di positivo l’insegnamento?
La timidezza è un tratto della personalità, l’introversione invece un orientamento caratteriale. Il primo, con impegno e volontà, si può correggere, il secondo lo puoi solo accettare.
Ho superato la mia timidezza con il tempo e proprio grazie l’apertura della mia attività. Se vuoi fare la freelance la timidezza te la devi far passare in qualche maniera: a me è servito tanto rapportarmi con i clienti ma anche fare la docente in scuole come la Naba.
L’insegnamento è uno degli aspetti positivi del mio lavoro: se potessi mi piacerebbe insegnare di più, lo trovo tanto arricchente. Mi piace avere di fronte classi di giovani ragazzi appena usciti dall’università perché mi mantengono diversamente giovane, ma anche le classi adulte, composte da inoccupati ad esempio, nel tempo mi hanno dato soddisfazioni inaspettate.
Ultime due domande:
cosa diresti ad uno studente che nel 2023 vuole diventare web designer
Che tu debba ancora scegliere il tuo percorso di studi o sia appena uscito dalla scuola il consiglio è sempre uno solo: vai all’estero.
cosa diresti alle web agency di adesso che ti sta proprio qui (gesto di due dita verso il basso che battono alla giugulare)?
Mi piacerebbe che il trattamento dei dipendenti, punto di forza di qualsivoglia agenzia, non fosse un mero slogan da inserire nella pagina Chi siamo del sito web per farsi belli, ma un valore sincero, dimostrabile attraverso la formazione continua, gli stipendi equi, ed azioni volte ad aumentare il benessere sul luogo di lavoro.