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Intervista a Serena FaccioComeMiPare, una project manager che ha trovato la sua vita in Scozia - Lauryn Web Design - Milano, Edimburgo e online

Intervista a Serena FaccioComeMiPare, una project manager che ha trovato la sua vita in Scozia

Ciao Serena,

oramai ci conosciamo da  qualche anno, da quando ho cominciato a seguirti per il tuo blog Facciocomemipare per finire a seguirti ovunque, sul tuo canale Youtube, e su Instagram, da brava stalker hahaha

 

Ma per chi non ti conosce vai, spara il tuo slogan, qual è la professione che ti definisce?

 

Ciao Laura e ciao tutti!

Per la seconda volta gestisco un sito di e-learning, vuoi nella parte più tecnica e vuoi nella parte più creativa. Può essere interessante sapere che i britannici costruiscono in modo diverso da noi l’apprendimento online: si scrive poco, chiaro e si spezza l’argomento in pezzettini molto piccoli. Il mio compito è anche quello di tradurre con immagini, giochi e quiz vari, quello che i professionisti del settore vogliono insegnare alla nostra audience. L’esperienza per l’utente deve essere smooth, sia che questo sia un giovane tech-savvy, sia che sia un professionista grande di età che usa il PC solo per lavoro.

 

Giusto perché magari qualcuno che mi segue ancora non lo sa, io adoro Edimburgo e tu vivi in questa città da qualche anno, tra l’altro in un quartiere stupendo che hai scelto bene. Quanto ha influito questa nuova città nel permetterti di buttarti nel campo del web?

Come è stata l’esperienza universitaria in Scozia?

 

Bellissima, io avevo molta paura di non farcela, di non essere in grado. Anche perché avevo preso un’altra laurea, umanistica in quel caso, in Italia e ci avevo messo tanto tra studio e lavoro. Invece sono risultata tra gli studenti più bravi e penso che il motivo sia stata certamente la mia motivazione (cambiare vita e sistemarmi!) ma anche l’età più matura. 

 

I professori in Scozia sono alla mano, gentili e disponibili. Li si chiama per nome, considera. Gli esami non sono orali, cosa che sarebbe stata anche abbastanza inutile nel caso della mia laurea in informatica, bensì molto pratici. Questo semestre costruisci un sito, un videogioco, un programma e un portfolio.

Al primo anno c’era anche un esame, con voto!, che mimava un colloquio di lavoro. In Scozia vogliono darti gli strumenti per trovare lavoro, ti fanno studiare linguaggi che sono ricercati dal mercato e sono attenti anche all’aspetto più umano. Lo studente è al primo posto, anche troppo (come dico qui: https://youtu.be/AjURW0r9SLI?si=9TfAOYhFPUpvTAFc)

 

Come sei arrivata a fare la freelance? 

Durante l’università [ad Aberdeen NDR] ho fatto domanda per un placement. I placement sono lavori per studenti che riguardano però il loro ambito di studi. Ho trovato al secondo anno lavoro presso una compagnia che faceva e-Learning in quel di Edimburgo e anche se io ero ad Aberdeen mi hanno presa.

Mi hanno dato la prima possibilità e abbiamo collaborato fino a metà 2020, quando mi sono resa conto che avevo imparato tutto l’imparabile e che c’era bisogno di andare avanti. 

Lavorare in proprio durante l’università è stato estremamente facile. Si fa domanda online, si riceve una sorta di partita iva e non ci sono spese nascoste. Così ho potuto fatturare anche a clienti minori, che aiutavo a gestire il sito internet o per i quali facevo grafiche e un po’ di marketing ma anche essere tornata dipendente ha i suoi vantaggi e per ora mi sento proprio a fare il lavoro perfetto per me, vuoi per il team e vuoi per la compagnia in sé.

Tornando a Edimburgo, ti trovi bene? C’è un altro posto dove ti trasferiresti schioccando le dita? O faresti la nomade digitale a vita con base sempre a casa, come ci hai mostrato nei tuoi ultimi video su Youtube?

Edimburgo è stupenda, per me è un piccolo presepe e una cartolina. Mi colpisce sempre, in positivo ed è la città scozzese nella quale voglio vivere. Qui ho comprato casa, qui ho la mia rete di amici stupendi, gentili e brillanti. Di mio ho bisogno di viaggiare spesso, mi porta felicità e quindi ho creato la possibilità di andare via qualche mese l’anno, lavorando per la mia compagnia da remoto

Ero già riuscita a lavorare un mese dall’Italia per un paio di anni di fila e questo 2023 è stato il game changer: sono stata via quasi 6 mesi, che era il mio obiettivo. E non tornerei indietro, anzi se potrò continuerò in questa direzione: nella mia vita so dove tornare (Edimburgo e Roma) ma voglio anche conoscere il mondo.

Tutti noi abbiamo bisogno di un mentore: il tuo chi è?

Non penso di averlo però mi innamoro delle storie di chi ci prova e anche io ho un fuoco positivo dentro, che mi smuove il fare. Ed ho avuto un uomo molto buono accanto, con cui abbiamo potuto costruire senza aver paura di distruggere quello che avevamo in Italia.

Come concili il tuo lavoro principale con il tuo lavoro da content editor per il tuo canale Youtube?

Penso e agisco velocemente, il che è un pregio bellissimo e un difetto terribile. Le due cose si coniugano bene ma in realtà sono due realtà parallele, che non si mischiano mai. 

Giochiamo: come ti vedi fra 10 anni? 

Il futuro non mi preoccupa più, le cose succedono. Spero felice e fortunata come oggi, però.  

Cosa diresti ad uno studente che nel 2023 vuole aprire un’attività da freelance nello specifico nel caso vivesse già in Scozia?

Aprire una partita iva in Scozia non costa davvero nulla, non hai spese nascoste e non ti mangiano le tasse. Puoi anche scaricare delle spese, dall’affitto alle bollette varie, qualora tu stia lavorando da casa tua. È solo una possibilità in più, aggiunge e non toglie davvero nulla.

Quindi sì, prova, fallo! E poi mi dispiace, perché tra un giovane in Scozia e uno in Italia a parità di sogni cambia purtroppo la libertà di azione:

In Italia lavorare in proprio è molto più dispendioso e difficile, quindi purtroppo molti sogni vengono strappati prima del nascere. Ed è un peccato perché le persone hanno voglia di crearsi il proprio lavoro e anche questo svecchierebbe tanto le cose, nello stivale. 

 

Grazie Serena, hai proprio ragione e ti dico la mia: in tanti anni da freelance, che pure mi hanno portato libertà lavorativa, ho sempre dovuto smorzare alcune idee e cambiare rotta perché le idee creative riguardo il mio lavoro venivano sempre autosabotate da burocrazia, fisco, problemi che in un altro paese tipo la Scozia non sarebbero esistiti. 

Serena "FaccioComeMiPare"

Serena "FaccioComeMiPare"

Project manager

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